I Domini di Coerenza dell’acqua e il Qi corporeo – Parte prima: il vuoto non vuoto

Siamo composti al 99% di molecole d’acqua, il 70% della massa corporea, in media, è data dall’acqua. Si qui tutto bene, è ormai consolidato il concetto del ruolo che l’acqua ha a livello materico, nei processi della vita. Quello che non è, quasi mai, stato evidenziato, dalle regioni della scienza che si occupano dell’acqua corporea è stato l’effetto del campo elettromagnetico complessivo generato dall’insieme delle molecole d’acqua. Una cosa è l’acqua libera, quella del rubinetto, poco organizzata, e un’altra cosa è l’acqua strutturata che è presente nel corpo umano. A studiare questo fenomeno, negli ultimi decenni, hanno provveduto anche due fisici teorici italiani, scomparsi agli inizi del secolo: Giuliano Preparata e Emilio del Giudice.
Prima di entrare, nei limiti imposti dal tenore divulgativo di questo testo, nei dettagli della natura dei “domini di coerenza” dell’acqua nei sistemi viventi, ecco una sintesi delle affermazioni di questa teoria.
– L’acqua liquida non è solo un solvente eccezionale e omogeneo, ma, al suo interno, presenta dei domini microscopici dove le molecole oscillano in Fase (G), ovvero all’unisono.
– Questi aggregati consentono, al loro interno e nelle immediate vicinanze, una parte significativa delle reazioni chimiche che sostengono la vita.

Per capire come il comportamento aggregativo delle oscillazioni coerenti in frequenza sia un fenomeno assolutamente naturale, consiglio la visione di questo breve filmato: https://drive.google.com/file/d/1HmBoVS4fnRLTH0-ziko3mL-qbCuBg30L/view?usp=sharing.
Se avete visto il video, vi sarà chiaro che, in natura, tutti gli oggetti macroscopici oscillanti, di frequenza simile, quando si interponga tra di essi un mezzo di comunicazione, tendono ad “andare al passo” ovvero, a sincronizzarsi, o, con più precisione, ad avere la stessa fase. Personalmente, ho voluto sperimentare il fenomeno con tre metronomi ed effettivamente, anche se in modo meno plateale rispetto al filmato, ma con altrettanta evidenza, le cose vanno proprio in questo modo.

Secondo Del Giudice, come lui stesso argomenta in varie videoconferenze che invito a visionare, il Campo Elettromagnetico (G) generato da queste micro-zone si estende per una dimensione assai superiore al loro diametro. Queste zone di coerenza, che hanno una dimensione definita, come vedremo nel seguito di questa serie di articoli, possono, a loro volta organizzarsi in macro zone di super-coerenza che, a loro volta, oscillano in fase, creando effetti a distanze assai maggiori. A questo punto, chi legge si è sicuramente detto: andiamoci piano, cosa si intende per oscillazione, in una molecola d’acqua? Forse quella dovuta ad agitazione termica, quella che, quando prelevo acqua caldissima dal rubinetto, ha le molecole così agitate che mi scotto? Sicuramente no, si tratta di un altro fenomeno.

Per capire, dobbiamo fare qualche passo nel mondo della fisica quantistica. Ogni oggetto quantistico, come una molecola d’acqua, non possiede infiniti livelli di Energia (G), bensì un insieme di livelli vicini tra loro. Per passare da un livello all’altro, l’energia deve essere fornita dall’esterno. Quando un Fotone (G), un “pacchetto” di energia elettromagnetica, viene assorbito da un oggetto quantistico, un atomo o una molecola, la sua energia sale ad un livello più alto (vedi figura a lato). Pensiamo al fotone come una sorta di ascensore in un grattacielo, esso consente di passare dal piano terra, il livello di base dell’energia, ai piani successivi. Ovviamente, tra un piano, o livello energetico e l’altro, le porte dell’ascensore sono bloccate, non si può uscire, ovvero, non ci sono livelli intermedi.

Quindi, quando il fotone arriva, e viene assorbito, la molecola d’acqua sale di livello energetico, chi legge, sicuramente avrà intuito che, quando il fotone lascia la molecola, essa scende di energia al livello precedente. Non sembra ancora però ancora un fenomeno periodico, un’oscillazione tra due livelli energetici. Per averla bisognerebbe avere fotoni che: arrivano con un ritmo costante, vengano assorbiti, lasciano la molecola dopo un tempo breve. Inoltre, il lettore attento potrebbe chiedersi: da dove arrivano i fotoni? E anche: vengono assorbiti tutti i fotoni che arrivano? Chiariamo prima quest’ultimo argomento. C’è una legge, o meglio, un comportamento della Natura che impone che venga assorbito solo quel fotone che ha un’energia pari alla differenza tra il livello di partenza e quello raggiunto. Lo stesso accade in senso opposto, dopo un pò di tempo, il fotone viene riemesso e la molecola torna al livello energetico precedente, che è più basso.

Per capire da dove arrivano i fotoni, dobbiamo parlare di un fenomeno naturale sconcertante, quello del Vuoto Quantistico (G), chiamato anche fluttuazione quantistica del vuoto. In altre parole, a livello di atomi e molecole, all’interno del relativamente grande spazio vuoto che le separa, appaiono e scompaiono continuamente fotoni e altre particelle. Non si tratta di un grande flusso ma è sufficiente, come vedremo, per rendere conto dell’esistenza dei Domini di Coerenza. Questo fenomeno, previsto da tempo nei modelli teorici della fisica quantistica, è stato osservato sperimentalmente. Il vuoto quantistico vi pare una cosa campata in aria? Per renderla più concreta, ammettiamo il fatto che ci sia questa “strana” generazione continua di particelle “virtuali” che appaiono e dopo un tempo breve, di nuovo scompaiono. Se fosse vero, produrrebbero quello che poi è stato chiamato Effetto Casimir (G) per il quale sono state fatte numerose verifiche sperimentali, la prima delle quali è avvenuta nel 1996.

Casimir è stato un fisico e matematico olandese che ha previsto, nel 1948, in base a considerazioni teoriche sui principi della fisica quantistica, che due lastre piane e parallele (vedi figura a lato) poste nel vuoto, portate “abbastanza” vicino, si sarebbero attratte tra loro, grazie alla presenza costante di particelle e fotoni che appaiono e scompaiono continuamente. Perché dovrebbero attrarsi? Vediamolo nel dettaglio: se noi poniamo le due piccole lastre in un’apparato sperimentale dove abbiamo fatto un vuoto sufficientemente spinto, avremo particelle che appaiono e scompaiono sia tra le lastre che fuori, a destra e a sinistra. Se le particelle urtano le lastre, le “spingono”, sia da fuori che dentro, quindi non ci sarà movimento. Ma se avviciniamo le lastre, ad un certo punto, le particelle non potranno più apparire all’interno, perché saranno “più grandi” della distanza tra le due superfici. Appena succede, la spinta da fuori diventerà concretamente misurabile. E questo in effetti è stato provato. Quindi, le particelle “virtuali” che arrivano dal vuoto e tornano nel vuoto sono una realtà concreta, anche se lontana dal nostro vissuto quotidiano e dai nostri modelli concettuali di riferimento.

Torniamo alle nostre molecole di acqua. Un fotone virtuale appare, dal vuoto che le separa, e, se ha la giusta energia, viene assorbito, facendo salire la molecola di livello energetico. Poco dopo, il fotone viene riemesso e si allontana, perché vorrebbe tornare da dove è venuto, e la molecola torna all’energia precedente. Poiché il flusso di fotoni virtuali della giusta energia è costante, come teoricamente previsto e sperimentalmente verificato, abbiamo quindi una molecola d’acqua che oscilla tra due stati.
Abbiamo trovato un “metronomo” quantistico.

Facciamo ora una digressione nei modelli interpretativi della teoria nel Zhineng Qigong. Il dott. Pang, sostiene che: dallo Hunyuan Qi seminale (G), che è l’origine dello spazio-tempo e dell’universo quadrimensionale nel quale viviamo, deriva lo Hunyuan Qi primordiale (G), che è la base costituente di tutto ciò che esiste. Potremmo forse dire che il flusso di particelle virtuali che entrano nel mondo fisico arriva dallo Hunyuan Qi seminale e, nel caso della vita organica, permette la trasformazione delle molecole d’acqua in oscillatori quantistici, che si aggregano in domini di coerenza che oscillano all’unisono, in fase, permettendo la vita a vari livelli di complessità. Quindi abbiamo, nel caso dell’acqua corporea, sempre secondo il modello dei domini di coerenza, un esempio di come lo Huyuan Qi seminale “collabora strettamente” con lo Hunyan Qi primordiale per la generazione di strutture complesse, capaci di assorbire, trattenere e trasmettere informazioni. Ne parliamo, più in dettaglio, nell’articolo successivo.

Marco Tau, divulgatore di argomenti al confine tra scienza e filosofia, operatore Zhineng Qigong e insegnante di Mingjue Gongfu.

(G) vedi la voce relativa nel glossario, accessibile dal menù in alto.

Preparata Giuliano (2001). L’architettura dell’universo. Napoli: Bibliopolis.
Preparata Giuliano (2002). Dai quark ai cristalli. Torino: Bollati Boringhieri.
E. Del Giudice (1999). L’ anima passionale della ragione scientifica. Milano: Biblion Edizioni.
E. Del Giudice, N. Del Giudice (1999). Omeopatia e Bioenergetica. Verona: Cortina International.
Emilio Del Giudice, Paola Rosa Spinetti, Alberto Tedeschi (2010). La dinamica dell’acqua all’origine dei processi di metamorfosi degli organismi viventi. Water ISSN 2073-4441 www.mdpi.com/journal/water.
Massimo Minnelli – Amanda Carloni (2021). Il Zhìnéng Qìgōng: sintesi ragionata di due testi del Maestro Ooi Kean Hin. Roma: ASD Zhineng Qigong Italia
Ooi Kean Hin (2013). Zhineng Qigong-Introduzione Teoria olistica e Scienza del Qigong. Great Britain: Amazon.
Ooi Kean Hin (2013). Zhineng Qigong II: Uso cosciente della mente e coltivazione della virtù. Great Britain: Amazon.