Il campo di Qi nella pratica del Zhineng Qigong (parte terza)

La qualità del Campo

A determinare la qualità, e quindi la misura degli effetti positivi sui partecipanti, concorrono tre fattori fondamentali.
1 – La qualità dello Hunyuan Qi Naturale presente nel luogo di pratica.
Il luogo dove si pratica conta molto, la qualità del Qi Naturale è un prerequisito. Praticare in mezzo alla natura, laddove essa accolga gli esseri umani, è cosa assai diversa dal praticare in un ambiente che si percepisce ostile, o tossico, o, il più delle volte, non equilibrato. Come rendersene conto, se non si ha ancora la capacità di fare questo tipo di valutazione? Si può ricorrere a una antica disciplina geomantica, che ora va molto di moda, il Feng Shui (vento e acqua). Se la sessione di gruppo è on-line, ovviamente, contano i luoghi di pratica dei singoli partecipanti e, soprattutto, quello dove si trova il conduttore. Se il luogo è sempre lo stesso, si crea col tempo un fenomeno di rinforzo, una sorta di “caratterizzazione” dell’ambiente, che viene subito percepita dai più sensibili.
2 – Il livello di abilità del conduttore.
Per aumentare il “gongfu”, il livello di abilità nella pratica, di chi conduce conta sicuramente l’esperienza, ma, soprattutto, lo stato mentale durante l’organizzazione del Campo. La condizione mentale ideale è quella della Mingjue, ovvero, quando la coscienza è in grado di osservare, con distacco: il proprio corpo, le percezioni, i pensieri, le eventuali emozioni e se stessa.
3 – La focalizzazione dell’attenzione e la sincronizzazione dell’attività delle coscienze dei partecipanti. Se i praticanti sono distratti dai propri pensieri, ovvero eseguono i movimenti ma l’attenzione è altrove, lo stato del Campo ne risente e, solitamente, il conduttore se ne rende conto e può porvi rimedio, suggerendo accorgimenti opportuni per focalizzare di nuovo l’attenzione dei distratti. La qualità del campo peggiora anche quando i praticanti sono bravi e focalizzati, ma vanno ognuno per conto proprio, senza sincronizzarsi con la guida del conduttore.

Il campo implicito nelle attività collettive umane

– Il campo nelle attività di gruppo delle persone
Qualunque raggruppamento di esseri umani, dediti ad una attività comune, produce un campo di Qi collettivo con degli effetti sulla natura e sul livello del Qi dei singoli individui. Un esempio tipico è la partecipazione ad una manifestazione politica, dove ci sono uno o più personaggi che, con le parole, suscitano pensieri coerenti e, soprattutto, reazioni emotive nei convenuti. In questo caso, i manifestanti vanno nel luogo del raduno aspettandosi che i relatori producano argomentazioni inerenti con l’argomento della manifestazione e vogliono anche partecipare emotivamente. Mancano il rilassamento iniziale, l’introversione dell’attenzione e la fase di raccolta, però, sono presenti le fasi di fusione e informazione. Dal punto di vista della qualità del Campo: lo Hunyuan Qi Naturale può esserci o non esserci, di solito il conduttore è bravo, l’attività della coscienza dei
partecipanti è focalizzata. Quindi, il livello dello Hunyuan Qi dei partecipanti temporaneamente sale ma, poiché le emozioni suscitate, solitamente, hanno natura patologica, come la rabbia, la frustrazione, o anche la gioia eccessiva, la salute dei convenuti ne risente.

– Il Campo implicito nelle pratiche olistiche con attività motoria
Nelle altre discipline olistiche, quali lo Yoga, il Qigong tradizionale e nelle altre derivate dalla cultura vedica, buddista, oppure taoista, non viene data particolare importanza alla costruzione del Campo, enfatizzando lo sviluppo personale delle qualità indicate dalla disciplina, sotto la guida di un conduttore che facilita, in modo sostanziale, il raggiungimento degli obiettivi.
Ad esempio, in una sessione di pratica di gruppo di Yoga, o di Qigong tradizionale, che rientrano entrambe tra le esperienze significative di chi scrive, sono presenti sia il rilassamento iniziale sia l’introversione dell’attenzione, manca però la fase di raccolta, a volte è presente la fase di fusione, a volte quella dell’informazione, e, quando sorgono, sia l’emulazione sia la competizione vengono sempre scoraggiate dalla guida del conduttore.
Qualità del Campo: di solito, lo Hunyuan Qi Naturale è presente in quantità sufficiente, il conduttore è esperto, però la sincronizzazione delle coscienze dei praticanti, spesso, è scarsa.

– Il Campo implicito nelle pratiche religiose
Tutte le religioni sociali presentano molti rituali ripetitivi, di gruppo o individuali, proposti sia per modificare o fissare il Sistema di Riferimento del praticante, sia per consolidare il legame con le strutture gestionali delle stesse. Per esempio, durante un rituale religioso che comporti anche delle preghiere, possiamo vedere che, dal punto di vista delle fasi: l’introversione della coscienza non c’è, il rilassamento si, la raccolta no, la fusione può esserci, c’è sicuramente l’informazione, che è il soggetto stesso della preghiera. Per quanto riguarda i parametri qualitativi: lo Hunyuan Qi Naturale può esserci, il conduttore è sicuramente bravo e addestrato, la focalizzazione dell’attenzione e la sincronizzazione delle coscienze sono entrambe presenti. Sicuramente il livello dello Hunyuan Qi dei praticanti sale, con relative ricadute benefiche sullo stato di salute, anche se non esplicitamente dichiarate negli obiettivi contenuti nella fase di Informazione.

– Il Campo implicito nelle pratiche meditative
Partecipando a sessioni di meditazione con gruppi numerosi, si può percepire la presenza del campo di Qi, anche se non è stato esplicitamente organizzato. Nell’esperienza di chi scrive, conta molto il luogo, lo Hunyuan Qi Naturale, come descritto in precedenza, e l’attività della coscienza dei praticanti, perché la conduzione specifica, per lo più, è assente. Ciò non vuol dire che non sia presente un’attività introduttiva, da parte del conduttore, che di solito legge dai testi presi dal repertorio del relativo lignaggio, e poi gestisce i tempi delle attività meditative, piuttosto che la specifica attività mentale, viene, una volta appresa dai corsi base, data per scontata, e non condotta ogni volta, come invece avviene nelle sessioni di pratica di ZNQG.
In modo molto grossolano, possiamo distinguere due grandi categorie di tecniche meditative:
– quelle con un soggetto sul quale si focalizza l’attenzione, quale una frase o dei suoni ripetuti, o il respiro, o un elemento dell’ambiente, o una parte del corpo, oppure un tema concettuale etc.,
– quelle dove la coscienza non si focalizza ma osserva tutto quello che arriva, senza soffermarsi, dall’esterno o dall’interno.
Per esperienza personale, il Campo è più forte, se la maggioranza dei meditanti è già esperta, nelle pratiche con focalizzazione dell’attenzione. Partecipando invece a sessioni di meditazione, di qualunque tipologia, con numerosi principianti, piuttosto che il Campo, pur presente, si percepisce, per lo più una certa tensione, generata dalle difficoltà dei singoli nel seguire il metodo.

Persistenza del Campo

Durante il mio percorso nella disciplina, molte volte gli insegnanti hanno parlato di un argomento con implicazioni straordinarie, ovvero, della possibilità, non solo di comporre il Campo, ma anche di collegarsi, in qualche modo, ad un campo di Qi preesistente, e quindi persistente nel tempo e nello spazio, generato, in modo forse cumulativo, dalle attività analoghe dei praticanti del passato, in ogni luogo.
Ovviamente, non possiamo prescindere, quando componiamo il Campo nella pratica individuale, dai ricordi delle pratiche precedenti. Ma, accettando l’idea che il Campo creato in precedenza abbia degli effetti, come accade in natura per qualunque fenomeno ripetitivo (vedi articolo sui campi morfici di Sheldrake), di nuovo potremmo chiederci quale metodo sia meglio seguire, nella pratica individuale, per aumentare l’efficacia nell’esecuzione dei metodi: evocare il Campo come solitamente fa il conduttore che seguiamo nelle pratiche di gruppo oppure comporlo con le 8 Frasi? Per rispondere, definiamo prima, per comodità espositiva, alcuni principi generali derivanti dall’esperienza nel ZNQG di numerosi insegnanti che hanno istruito centinaia di conduttori, che, a loro volta stanno trasmettendo gli insegnamenti a migliaia di praticanti nel mondo.

-Principio della persistenza locale delle proprietà del Campo: il luogo di pratica viene, in qualche modo, caratterizzato dalle ripetute composizioni, lo Hunyuan Qi Naturale migliora. Per questo, ove possibile, conviene praticare sempre nello stesso posto.

-Principio del rinforzo cumulativo del Campo: ripetendo la composizione del Campo nello stesso modo, se ne aumenta la qualità, nel senso che gli effetti sullo Hunyuan Qi dei partecipanti migliorano progressivamente.

-Principio della persistenza non locale del Campo: il campo di Qi composto nello stesso modo, in tempi e luoghi diversi, man mano che viene rinforzato, dura nel tempo e garantisce accesso alle sue qualità a chi esegue la stessa procedura.

Quindi, secondo i principi precedenti le 8 Frasi costituiscono forse il metodo più efficace, nella pratica individuale e di gruppo, perché sono state ripetute da altri praticanti un numero enorme di volte. Allora, viene da chiedersi, perché non si organizza il Campo sempre in quel modo? Secondo chi scrive, sono almeno due i motivi.
1) Perché, come già sappiamo, conta molto il livello di abilità del conduttore, che deve, come afferma l’ideatore della disciplina, usare anche l’iniziativa personale. Sempre il dott. Pang, quando fa la composizione del Campo nelle registrazioni che sono giunte a noi, usa sia le otto Frasi sia le 3 Fasi, ad ogni modo, sicuramente le 8 Frasi contengono, mescolate, le 3 Fasi.
2) La corretta esecuzione, da parte dei praticanti, delle attività mentali proposte dalle 8 Frasi è, in una sessione di gruppo, per il conduttore, difficilmente verificabile. Se il “gongfu” di chi guida è sufficiente, egli potrà percepire la qualità del Campo, nel complesso. Gli insegnanti più esperti possono avere informazioni più dettagliate e sostenere chi è in difficoltà. Ma, soprattutto con i principianti assoluti, il rischio è che i movimenti mentali non ci siano proprio, e le 8 Frasi vengano solo ascoltate, riducendosi a mera suggestione indotta dal conduttore, senza attiva partecipazione.

Marco Tau, divulgatore di argomenti al confine tra scienza e filosofia, operatore Zhineng Qigong e insegnante di Mingjue Gongfu.